Proverbi

Libri gratis.net propone, in ordine alfabetico, tutti i proverbi italiani che desiderate! Perle di saggezza racchiuse in poche e meditate parole.
Buona lettura da Libri Gratis.net

A bocce ferme si saprà chi ha vinto.
A buon cavalier non manca lancia.
A buon consiglio non si trova prezzo.
A buon intenditor, poche parole.
A carnevale ogni scherzo vale.

A cattivo lavoratore ogni attrezzo da dolore.
A caval donato non si guarda in bocca.
A chi ha paura non basta l’armatura.
A chi non teme il sermone giova poco il bastone.
A chi prende moglie gli ci vogliono due cervelli.
A chi vuol riposare conviene travagliare.
A combatter con il fango, che si vinca o che si perda, sempre ci si infanga.
Acqua passata non macina più.
A far la barba si sta bene un giorno, a prender moglie si sta bene un mese, ad ammazzare il maiale si sta bene un anno.
Agli amanti e ai cacciatori per un piacer mille dolori.
A goccia a goccia si fa il mare.
A goccia a goccia s’incava la pietra.
Aiuta i tuoi e gli altri se puoi.
A lavar la testa all’asino ci rimetti il ranno e il sapone.
A lacrime di erede è matto chi ci crede.
Al cuor non si comanda.
Alla candelora dall’inverno semo fora.
Al naso non si fa caso.
Al povero mancano tante cose, all’avaro tutte.
Al vecchio non manca mai di raccontare.
Al villano se gli dai un dito si prende tutta la mano.
A mali estremi estremi rimedi.
Amar la vicina è un gran vantaggio, si vede spesso e non si fa viaggio.
Ambasciator non porta pena.
Amor nuovo va e viene, amor vecchio si mantiene.
Amor senza baruffa fa la muffa.
A Natale con i tuoi, a Pasqua con chi vuoi.
A Natale sul balcone, a Pasqua col tizzone.
Anno nuovo, vita nuova.
A ogni santo la sua festa.
A pagare e a morire c’è sempre tempo.
A pensar male c’è sempre tempo.
Aria d’importanza, diploma di ignoranza.
A San Martino ogni mosto si fa vino.
Asino vecchio non prende lezioni.
a tavola e a tavolino si giudica il contadino.
A tavola non si invecchia.
Bacco, Tabacco e Venere, riducon l’uomo in cenere.
Bacio di bocca spesso cuor non tocca.
Batti il ferro finché è caldo.
Buon sangue non mente.
Campa cavallo che l’erba cresce.
Campar senza fatica è una voglia molto antica.
Can che abbaia non morde.
Carta canta e villano dorme.
Cattivo bastone non fa buon cane.
Chi al caso s’affida prende un cieco per guida.
Chi ama bene castiga bene.
Chi ascolta troppa gente conclude poco o niente.
Chi a vent’anni non ne ha, a trenta non ne fa, a quaranta perde quel poco che ha.
Chi ben comincia è alla metà dell’opera.
Chi capisce, patisce.
Chi dice donna, dice danno.
Chi di spada ferisce, di spada perisce.
Chi di speranza campa, disperato muore.
Chi disprezza, compra.
Chi di verde si veste della sua beltà troppo si fida.
Chi domanda non fa errori.
Chi dorme non piglia pesci.
Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
Chi è nato citrullo è per gli altri un trastullo.
Chi ha tempo non aspetti tempo.
Chi la dura, la vince.
Chi la fa l’aspetti.
Chi ha torto fa clamore contro l’accusatore.
Chi imbocca tutti i vicoli, troverà tanti pericoli.
Chi lascia la via vecchia per quella nuova, sa quel che lascia ma non quel che trova.
Chi mena per primo, mena due volte.
Chi mostra vende.
Chi muore giace, chi vive si dà pace.
Chi nasce dalla gatta piglia i topi.
Chi nasce afflitto muore sconsolato.
Chi nasce tondo non può morir quadrato.
Chi non ha cane, caccia con gatto.
Chi non ha testa, ha buone gambe.
Chi non intende la propria scrittura è un asino di natura.
Chi non muore si rivede.
Chi non risica non rosica.
Chi non sa fare, non sa comandare.
Chi parla poco, dice tanto.
Chi pecora si fa , lupo lo mangia.
Chi presto parla, poco sa.
Chiodo scaccia chiodo.
Chi risparmia oggi, domani molto avrà.
Chi rompe paga e i cocci sono i suoi.
Chi ruba poco va in galera, chi ruba tanto fa carriera.
Chi sa fa e chi non sa insegna.
Chi semina sulla sabbia raccoglie solo rabbia.
Chi semina vento raccoglie tempesta.
Chi si contenta gode.
Chi si è scottato con l’acqua calda ha paura anche dell’acqua fredda.
Chi si fa i fatti suoi, campa cent’anni.
Chi si loda si sbroda.
Chi si somiglia, si piglia.
Chi tace acconsente.
Chi tardi arriva, male alloggia.
Chi ti accarezza oltre quel che suole, di sicuro ingannar ti vuole.
Chi troppo in alto va, cade sovente.
Chi troppo la tira la spezza.
Chi troppo vuole, nulla stringe.
Chi tutto vuole arrabbiato muore.
Chi va al mulino s’infarina.
Chi va con lo zoppo impara a zoppicare.
Chi va piano va sano e va lontano.
Chi vive di sogni ha meno bisogni.
Chi vuole vada, chi non vuole mandi.
Cielo a pecorelle, pioggia a catinelle.
Col fuoco, con la donna e con il mare, c’è poco da scherzare.
Con bocca e lingua castigate, molte pene avrai risparmiate.
Con i se e con i ma la storia non si fa.
Con lacrime e lamenti non si cura il mal di denti.
Con la moglie a lato l’uomo è sempre beato.
Con le buone maniere si ottiene tutto.
Con le mani di un’altro è facile toccare il fuoco.
Conta più la pratica che la grammatica.
Con un pò di coraggio si finisce ogni viaggio.
Cuor contento il ciel l’aiuta.
Da cosa nasce cosa.
Da curati, compari e cognati tieni lontana tua moglie perché son malfidati.
Dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io.
Dal frutto si conosce l’albero.
Da ospedale e cimitero si esce sempre più sincero.
Del senno di poi, sono piene le fosse.
Di buone intenzioni è lastricato l’inferno.
Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.
Dio ama parlare con chi ama tacere.
Dio, se chiude una porta, apre un portone.
Disgrazia e osteria fanno la stessa via.
Dolci parole e tristi fatti ingannano savi e matti.
Donna al volante, pericolo costante.
Donna che piange, cavallo che suda, sono più falsi di Giuda.
Donna nana, tutta tana.
Donne e uomini gelosi son troppo pericolosi.
Dove c’è gusto, non c’è perdenza.
Dove ci son donne innamorate è inutile tener porte serrate.
Dov’è l’innocenza non manca provvidenza.
E’ ladro chi ruba e chi gli tiene il sacco.
E’ meglio un magro accordo di una grassa sentenza.
Errare è umano, perseverare è diabolico.
Fa’ il bene e scordati, fa’ il male e pensaci.
Fanciulli, poveri e polli, non sono mai satolli.
Fa più danno l’apprensione che il malanno.
Fare insegna a fare.
Fidarsi è bene non fidarsi è meglio.
Finché c’è vita, c’è speranza.
Finché l’uomo ha denti in bocca, non sa mai quel che gli tocca.
Fra i due litiganti il terzo gode.
Frutto proibito, frutto saporito.
Gallina che canta ha fatto l’uovo.
Gallina che non becca ha già beccato.
Gallina vecchia fa buon brodo.
Gente trista, nominata e vista.
Gente allegra, il ciel l’aiuta.
Gira gira, la freccia cade addosso a chi la tira.
Gli errori dei dottori li ricopre la terra.
Gobba a ponente luna crescente, gobba a levante luna calante.
Guerra, peste e carestia, vanno sempre in compagnia.
I fatti della pentola li sa il coperchio.
Impara dal passato, credi nel futuro e vivi nel presente.
Il buon giorno si vede dal mattino.
Il cane morde lo straccione.
Il carbone o scotta o tinge.
Il contadino ha scarpe grosse e cervello fino.
Il dentista mangia coi denti degli altri.
Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
Il difficile sta nel cominciare.
Il giovane ozioso sarà un vecchio bisognoso.
Il mattino ha l’oro in bocca.
Il miglior specchio è un amico vecchio.
Il mondo è fatto a scale, c’è chi scende e c’è chi sale.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Il peggior sordo è quello che non vuole sentire.
Il più conosce il meno.
Il riso abbonda sulla bocca degli stolti.
Il satollo non crede all’affamato.
Il silenzio è d’oro.
Il silenzio, spesso, è una predica eloquente.
Il sonno della ragione genera mostri.
Il torto non sta mai da una parte sola.
Il troppo stroppia.
Il vino buono si vende senza frasca.
Il vino rende lieti e fa svelar i segreti.
Impara l’arte e mettila da parte.
In amore e in guerra tutto è lecito.
In bocca chiusa non entrano le mosche.
In casa del diavolo non parlar di acqua santa.
In casa di galantuomo nasce prima la femmina e poi l’uomo.
In un’ora Dio lavora.
I panni sporchi si lavano in famiglia.
I pifferi di montagna andarono per suonar e furono suonati.
L’abito non fa il monaco.
La bugia ha le gambe corte.
La civiltà moderna è la moltiplicazione infinita di necessità non necessarie.
L’acqua vuol pendenza il mare vuol pazienza.
Lacrime d’erede è matto chi ci crede.
La donna è mobile, l’uomo è falegname.
La donna ne sa più del diavolo.
La donna, prima tutto miele, poi tutto fiele.
La fame è il miglior condimento.
La fame fa uscire il lupo dal bosco.
La farina del diavolo va tutta in crusca.
La fretta è cattiva consigliera.
La gatta frettolosa fece i mici ciechi
La goccia scava la pietra.
L’albero si riconosce dai frutti.
La lingua batte dove duole il dente.
L’amico certo lo conosci nell’incerto.
La miglior vendetta è il perdono.
L’amore e la tosse non si possono nascondere.
La necessità aguzza l’ingegno.
La notte porta consiglio.
La parola che esce indebolisce l’uomo, quella trattenuta lo rinforza.
La parola è d’argento, il silenzio è d’oro.
La pazienza se a piedi partirà in carrozza tornerà.
L’apparenza inganna.
L’appetito vien mangiando.
La prima si perdona, la seconda si bastona.
La prudenza non è mai troppa.
La saggezza del passato non nutre l’affamato.
La speranza è l’ultima a morire.
La storia è maestra di vita.
La superbia andò a cavallo e tornò a piedi.
La vecchia impara fino a 100 anni.
Lava cane, pettina cane, sempre di cane puzza.
L’avaro è come il porco, è buono dopo morto.
La volpe che non arriva al lardo dice che è rancido.
Le chiacchiere non fanno farina.
Le cose lunghe diventano serpenti.
Le parole vane durano quanto i cerchi sull’acqua.
L’erba cattiva non muore mai.
L’erba del vicino è sempre più verde.
Le uova non hanno nulla da insegnare alla gallina.
L’occasione fa l’uomo ladro.
L’occhio del padrone ingrassa il cavallo.
L’occhio è lo specchio dell’anima.
Lontano dagli occhi lontano dal cuore.
L’ospite è come il pesce: dopo tre giorni puzza.
L’ozio è il padre dei vizi.
L’uomo crede vero tutto quello che desidera.
L’uomo propone, Dio dispone.
Mai tardò chi venne.
Mal comune, mezzo gaudio.
Meglio tardi che mai.
Meglio un asino vivo che un dottore morto.
Meglio soli che male accompagnati.
Nacque per nulla chi vive sol per sé.
Ne ammazza più la gola che la spada.
Nel bisogno si conosce l’amico.
Nel fiume che grida puoi passare sicuro.
Nella botte piccola c’è il vino buono.
Nel paese dei ciechi anche un guercio è re.
Nel pollaio non c’è pace se canta la gallina e il gallo tace.
Nero con nero non tinge.
Nessuno è sfortunato come l’agnello: o è cornuto, o è castrato o è scannato.
Ne uccide più la gola che la spada.
Non c’è carne in macelleria che cane o gatto non porti via.
Non c’è due senza tre.
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Non dire quattro se non l’hai nel sacco.
Non è amico mio quel che risparmia il suo e mangia il mio.
Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace.
Non è ricco chi possiede ma chi meno ha bisogno.
Non è tutt’oro quello che riluce.
Non parlar di corda in casa dell’impiccato.
Non puoi avere botte piena e moglie ubriaca.
Non puoi vedere il bosco se sei tra gli alberi.
Non serve la scienza a chi non ha esperienza.
Non stuzzicare il can che dorme.
Non tutti i mali vengono per nuocere.
Occhio per occhio, dente per dente.
Occhio non vede, cuore non duole.
Ogni casa ha solaio, cesso, fogna e acquaio.
Ogni botte dà il vino che ha.
Ogni legno ha il suo tarlo.
Ogni lasciata è persa.
Ogni medaglia ha il suo rovescio.
Ogni promessa è debito.
Ognuno è fabbro della sua fortuna.
Olio, aceto, pepe e sale fan saporito pure uno stivale.
Paese che vai usanza che trovi.
Parla poco, ascolta assai e giammai non fallirai.
Parlare a nuora, perché suocera intenda.
Passata la festa, gabbato lo santo.
Patti chiari, amicizia lunga.
Peccato confessato, mezzo perdonato.
Per amore anche la donna onesta perde la testa.
Per ingannare un furbo, ci vuole un furbo e mezzo.
Per insegnare bisogna prima imparare.
Più pesci acchiapperà chi nello stagno non si butterà ma una rete comprerà.
Presto e bene non marciano insieme.
Quando arriva la minestra non c’è più sinistra o destra.
Quando a tordi, quando a grilli.
Quando il diavolo ti accarezza, vuole l’anima.
Quando il piccolo parla il grande ha sparlato.
Quando la fame entra dalla porta, l’amore esce dalla finestra.
Quando la nave affonda, i topi scappano.
Quando la pera è matura, cade da sola.
Quando sono troppi i galli a cantare, non si fa mai giorno.
Quando tutto è di tutti, i tempi sono brutti.
Quando vien la candelora dall’inverno semo fora.
Raglio d’asino non sale al cielo.
Ride bene chi ride ultimo.
Rispetta il cane per il padrone.
Rosso di sera bel tempo si spera.
Sacco vuoto non sta in piedi.
Sbagliando s’impara.
Scampato il pericolo, gabbato il Santo.
Scherza coi Fanti e lascia stare i Santi.
Se a febbraio vedi gli uccelli grassi, aspettati un freddo che spacca i sassi.
Se ai sessanta sei vicino, lascia le donne e scegli il vino.
Se dai a un uomo un pesce lo nutri per un giorno, se gli insegni a pescare lo nutri per il resto dei suoi giorni.
Se cucini con calma, il gusto ci guadagna.
Se hai i soldi siedi altrimenti stai in piedi.
Se hai per amico un orso, avrai bisogno di soccorso.
Se non è zuppa è pan bagnato.
Se non t’aiuta la scienza, affidati alla provvidenza.
Se sei onesto Dio farà il resto.
Se son rose fioriranno, se son spine pungeranno.
Se vuoi che la roba si faccia, chiudi la bocca e muovi le braccia.
Se vuoi star bene, mangia poco e dormi bene.
Si dice il peccato, non il peccatore.
Si è prima garzone e poi maestro.
Soldato che fugge, buono per un’altra volta.
Sono meno ridicoli i difetti che le qualità che non abbiamo.
Sono sempre gli stracci che vanno per aria.
Sopporta e non biasimare quello che non puoi cambiare.
Sopra le scarpe nuove, prima o poi ci piove.
Sposa bagnata, sposa fortunata.
Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia.
Taccio o setaccio.
Tanto la va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.
Tieni la bocca chiusa, se non vuoi che ti sfugga l’oro di bocca.
Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
Tra moglie e marito non mettere il dito.
Tra prendere o lasciare occorre ben pensare.
Trotto d’asino dura poco.
Tu sei volpe e io tasso, tu sei furbo ma io ti passo.
Tutti i nodi vengono al pettine.
Tutto è bene quel che finisce bene.
Uccello in gabbia non canta per amor, canta per rabbia.
Una ciliegia tira l’altra.
Una grande paura nessun medico la cura.
Una mano lava l’altra e tutte e due lavano il viso.
Una mela al giorno leva il medico di torno.
Una noce da sola, non suona nel sacco.
Una pianta che ha molti frutti non li matura tutti.
Una rondine non fa primavera.
Un bel gioco dura poco.
Un cavaliere tra due dame fa la figura del salame.
Un po’ di vino lo stomaco assesta, il troppo rovina stomaco e testa.
Un po’ per uno non fa male a nessuno.
Uomo avvisato, mezzo salvato.
Va con chi è meglio di te e pagagli le spese.
Vale più la pratica che la grammatica.
Vecchiaia con pazienza prolunga l’esistenza.
Vedere e non toccare è una cosa da crepare.
Vesti un palo che bel t’appare.
Vive bene chi prende il mondo come viene.
Voce di popolo, voce di Dio.
Zotici e villani discuton con le mani.

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