Barzellette Pazzi

Due matti stanno andando di notte in bicicletta. Ad un certo punto vedono di fronte a loro due fari che si avvicinano, e uno fa all’altro: “Vuoi vedere che ho il coraggio di passare in mezzo a quelle due moto che stanno arrivando davanti a noi?”.
Al che l’altro cerca di distoglierlo: “No, non lo fare, può essere pericoloso, fatti gli affari tuoi!”.
Ma l’altro non sente ragioni e si butta in mezzo ai due fari. Gravissimo incidente, il pazzo viene ricoverato ed ingessato da capo a piedi; l’indomani l’amico lo va a trovare e gli chiede: “Allora, come stai?”.
“Io sto bene, ma se becco quel cretino che stava in mezzo coi fari spenti…!”

Due pazzi decidono di evadere dal manicomio, solo che li separava dalla libertà ben 100 cancelli. I due cominciano a scavalcarli, ne saltano 60 e tutto va bene … arrivano a 80 … 90 si trovano di fronte al novantanovesimo ormai col fiatone il primo al secondo: “Noooo un altro cancello … non ce la faccio più sono troppo stanco … ” “Hai ragione torniamo indietro!”

Gara di corsa nel manicomio. Uno dei concorrenti: “Mi conviene arrivare primo o terzo”. Un altro concorrente: “Perché?”. “L’arbitro ha un cronometro che spacca il secondo!”.

In un manicomio viene assunto un nuovo psichiatra. Il primo giorno di lavoro il nuovo psichiatra decide di passare un po’ di
tempo nella sala di ricreazione per entrare in confidenza con i pazienti, ma qui si trova di fronte ad una scena che non riesce a comprendere: tutti i pazienti sono radunati di fronte ad uno di loro che urla ad alta voce dei numeri: 25! e risate generali. 12! e risate. 23! grande ovazione. Preoccupato lo psichiatra va a consultarsi con un suo collega che gli spiega:
“Per passare il tempo si raccontano tra di loro delle barzellette, ma siccome ormai sono sempre le stesse, hanno deciso di numerarle per non far fatica a raccontarle ogni volta”. “Ah, ho capito, voglio fare una prova anch’io”. Ritorna nella sala ricreazioni, raduna tutti i pazienti e si mette a gridare: 12! (Silenzio generale). 24! (Segni di disappunto). 35! (Fischi e proteste generali). Innervosito esclama: “Ma perché con me non ridete e con quell’altro sì?”. “Perché tu non le sai raccontare!”.

Ispezione al manicomio, gente di tutti i tipi; ognuno crede di essere qualcosa o qualcuno;
in una stanza uno gira su se stesso e gli altri intorno a lui; il direttore dice: “Crede di essere il giornale di oggi e gli altri lo leggono”. In un’altra stanza c’è un tizio sepolto da spazzatura di ogni genere e il visitatore chiede “E quel poveraccio chi è?” E il direttore: “Quello è il giornale di ieri”.

Primo matto: “Hai visto che bel cane che ho?”. Un amico del matto: “Ma non vedi che è una capra, cretino!”. “Ho detto che è un cane!”. “Ma non vedi che ha le corna!”. “Ma saranno cazzi suoi, no!”.

Tre matti devono scavare un buco. Dopo qualche ora il supervisore passa per controllare come procede il lavoro e resta molto stupito nel vedere che uno di loro sta scavando energicamente mentre gli altri due sono in piedi fermi, con i badili in aria. “Che cosa fate?” Vuole sapere. “Siamo lampioni” spiegano i due matti. Il supervisore si arrabbia e li licenzia all’istante. L’uomo che scava nel buco smette di lavorare ed il supervisore gli dice: “Continua, tu non sei licenziato”.
Ma il matto urla: “Non posso, come crede che faccia a lavorare al buio?”.

Un giornalista intervista in un manicomio un matto che crede di essere il Papa. “Ma perché è vestito così tutto di bianco e con la tiara?”. “Ma, caro, non vede, io sono il Papa!” “E quando è stato eletto?”. “Nessuno mi ha eletto; me lo ha detto Dio stesso!”. Un altro matto lì vicino che ascoltava: “Io?! Ma tu sei matto!!”.

Un matto al caffè: “Avete del caffè freddo?”. Il barista: “Certo, signore”. “Allora, me ne scalda una tazzina?”.

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